Luce e Gas: dal 1° Luglio Prezzi Stabili anche se aumenta il costo della Materia Prima. Facciamo Chiarezza!

Luce e Gas: dal 1° Luglio Prezzi Stabili anche se aumenta il costo della Materia Prima. Facciamo Chiarezza!

Grazie ad interventi sulle voci fisse, l’Autorità e il Governo hanno compensato gli aumenti sulla spesa per la materia prima

Come avevamo anticipato un paio di giorni fa, e contrariamente a quanto affermato da TV e giornali nei giorni scorsi, non ci saranno nuovi aumenti sulle bollette di luce e gas per famiglie e imprese.

Nello specifico, come comunicato dall’ARERA, i prezzi nel Mercato Tutelato registrano, nel trimestre luglio-settembre, un +0.43% sull’elettricità e nessuna variazione sul gas.

 

Materia Prima su, Voci in bolletta Giù

Nonostante i prezzi all’ingrosso di energia elettrica e gas metano abbiano fatto registrare bruschi aumenti nelle scorse settimane, per via dei tagli alle forniture di gas all’Europa da parte di Mosca e, soprattutto, per via della speculazione finanziaria sui mercati delle commodities, il Governo e l’Autorità hanno trovato il modo di neutralizzare questi rincari, agendo essenzialmente su quattro fronti:

  • azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, sia per privati che per PMI, come fatto già negli scorsi trimestri. Questo intervento lineare non era affatto scontato, in quanto nei giorni scorsi circolavano ipotesi di tagli progressivi degli oneri sulla base della situazione economica di ogni utenza
  • riduzione dell’aliquota IVA sul gas metano per i consumi oltre 480 mc
  • rifinanziamento del Bonus sociale bollette, con soglia ISEE a 12.000 euro (basta richiedere l’attestazione ISEE per ricevere il bonus, come spiegato qui). Questa misura, già definita lo scorso trimestre, ha visto in questo mese un rifinanziamento per aumentare gli importi ai beneficiari, in modo da annullare gli effetti dei rincari rispetto alle bollette dello scorso anno. Ricordiamo che il bonus sociale gas spetta anche a chi abita in condominio con riscaldamento a gas centralizzato (qui le procedure di richiesta)
  • riduzione delle componenti relative ai costi di commercializzazione e vendita, compensate grazie all’extra gettito proveniente dai maggiori incassi IVA e dalla tassazione sugli extra profitti delle aziende di produzione e distribuzione del comparto energetico

Senza questi interventi, nuovi e riconfermati, si sarebbero rischiati nuovi aumenti fino al 45% sull’elettricità e fino al 17% sul gas naturale.

 

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Le componenti della Bolletta che hanno subito variazioni

Nello specifico degli interventi sulle voci di costo in bolletta, per l’elettricità il lieve aggiustamento è dato dalla somma dei seguenti interventi:

  • +5,5% della voce energia PE (Prezzo Energia)
  • +0,6% legato alla voce di dispacciamento PD (Prezzo Dispacciamento)
  • -5,7% per la voce PPE di perequazione

 

 

Per il gas naturale, la stabilità del prezzo finale per la famiglia tipo è  stato raggiunto come somma delle seguenti variazioni:

  • +16,2% sulla componente materia prima gas (basata sulle quotazioni a termine per tutto il prossimo trimestre)
  • + 3,5% sulle spese di trasporto e gestione del contatore
  • -19,2% di riduzione della componente UG2, che è una delle voci di costo incluse nei costi di commercializzazione e vendita

 

Mercato Libero vs Mercato Tutelato: chi ci guadagna?

Gli interventi previsti dal Governo, e attuati dall’Autorità, non hanno riguardato il costo dell’energia elettrica e del gas naturale in senso stretto (non si è agito, di fatto, sul prezzo della componente energia), ma su tutta una serie di voci di costo trasversali, che vanno quindi ad incidere su tutte le utenze, indipendentemente dal mercato di provenienza.

Il dato più rilevante di questi interventi, dunque, è che è aumentata l’incidenza percentuale del costo della componente energia sul totale complessivo della bolletta. Cosa vuol dire questo? Semplicemente che chi ha un prezzo più conveniente del kWh o del metro cubo risparmierà di più sulle sue bollette.

Diventa quindi fondamentale, in questo periodo di prezzi alti, orientarsi su tariffe che possano garantire risparmi considerevoli sulla componente energia, perché, come abbiamo visto, nel mercato “tutelato” questa specifica voce subirà aumenti del 5.5% per la luce e 16.2% per il gas metano.

Chi passa al mercato libero, invece, oltre a garantirsi un prezzo più basso della materia prima, potrà beneficiare di tutti gli altri tagli in bolletta comunicati dall’ARERA, ottenendo un doppio risparmio.

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Prezzo Fisso o Variabile? Guardiamo gli Scenari del Medio-Lungo Termine

Come dichiarato dal Presidente del Consiglio Draghi in conferenza stampa, le strategie messe in campo per il contenimento dei costi energetici a livello nazionale, di concerto con ARERA e con GSE, sono essenzialmente due:

  1. Diversificazione degli approvvigionamenti, in modo da non dipendere più da un solo fornitore
  2. Accelerazione negli investimenti in rinnovabili, che è l’unica strada possibile nel lungo periodo

I nuovi approvvigionamenti non devono essere interpretati come sostituti degli investimenti in rinnovabili, ma sono necessari per traghettare la nazione nel periodo necessario a completare la transizione energetica.

La diversificazione delle importazioni e l’obbligo di stoccaggio di ultima istanza stanno consentendo il riempimento degli stoccaggi di gas nei depositi nazionali ben oltre le soglie tipiche di questo periodo, in modo da garantire tranquillità per i cittadini e le imprese durante i mesi invernali (e, dunque, prezzi più stabili e bassi).

Allo stato attuale, sono gli ostacoli burocratici a rallentare la crescita della produzione da rinnovabili, ma il Governo, e le istituzioni tutte, sembrano intenzionati a rimuoverli nel breve-medio termine. Questo permetterà di avere una produzione di energia nazionale a costi stabili e indipendenti dalle oscillazioni dei combustibili fossili sui mercati internazionali, oltre che sostenibile per l’ambiente e il clima.

Ovviamente si tratta di intervento che hanno efficacia nel lungo periodo, mentre nel breve occorre trovare una soluzione per contenere gli aumenti in bolletta

Lo stesso presidente di ARERA, Stefano Besseghini, ha dichiarato: ‘La ricerca di una pur difficile stabilità nel segnale di prezzo alle famiglie, assume anche in questa fase estiva un particolare rilievo pur nella consapevolezza che tutti gli sforzi devono essere sin da ora concentrati nel definire strumenti e soluzioni che ci permettano di essere efficaci nel prossimo inverno, sia nel garantire la sicurezza della fornitura che nel contenere i costi per il consumatore finale e l’intero sistema. Commissione Europea, governi e regolatori nazionali stanno lavorando con comune intento verso questi obiettivi’.

 

Quindi?

Tutte queste considerazioni ci portano a pensare che i prezzi al consumo di energia elettrica e gas naturale, per privati e imprese, saranno destinati a scendere nel medio lungo termine.

Dunque, chi ha consumi energetici molto bassi potrebbe comunque pensare di orientarsi su tariffe a prezzo fisso, in modo da garantirsi una discreta tranquillità nel medio termine. Chi, invece, ha consumi di luce e gas medio-alti, dovrebbe orientarsi verso tariffe a prezzo variabile e indicizzato, in modo da beneficiare delle riduzioni di prezzo che si verificheranno nei prossimi mesi.

Ricordiamo che, con le tariffe indicizzate, le compagnie di vendita riducono notevolmente il rischio d’impresa e, dunque, possono ridurre il margine di guadagno. Per questo motivo, ad oggi, i prezzi del kWh e del metro cubo smc per le tariffe a prezzo indicizzato nel mercato libero sono davvero molto convenienti.

 

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