Quanto costa un metro cubo di gas metano in bolletta?

Quanto costa un metro cubo di gas metano in bolletta?

Ecco una risposta completa (seppur articolata) ad una domanda molto diffusa tra i consumatori

Con i vertiginosi rincari delle quotazioni del gas metano, negli ultimi mesi tutti si sono ritrovati a spulciare le proprie bollette per capire quanto stanno pagando il gas e, di conseguenza, confrontare il proprio prezzo attuale con le varie tariffe presenti sul mercato.

Tuttavia, chiunque abbia provato a capire il costo al metro cubo del gas metano che sta pagando, avrà notato che il prezzo netto contrattualizzato è differente dal prezzo lordo fatturato nella bolletta.

Cerchiamo quindi di fare chiarezza sulle voci di costo presenti nella bolletta del gas, in modo da capire bene quale è il costo della materia prima gas e poterlo confrontare con le tariffe presenti sul mercato (e imparare a capire quali sono le tariffe più convenienti).

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Prezzo al metro cubo (smc)

Il prezzo del gas al metro cubo viene espresso in euro al smc (Standard Metro Cubo). Il gas, infatti, essendo un fluido, è soggetto a variazioni di volume in base alla temperatura e alla pressione atmosferica. Per questo motivo, ai consumi rilevati dal contatore viene applicato un coefficiente correttivo C per standardizzare la misura, in modo da rendere davvero equa e uniforme la fatturazione per tutti i cittadini.

Chiarito il motivo per cui si parla di smc e non solo di mc, chiariamo un altro aspetto importante: il prezzo del gas metano cambia a seconda del mercato di appartenenza e della tipologia di tariffa.

Una dei più grandi equivoci presenti nella mente dei consumatori è quella di ritenere il mercato tutelato un regime alla pari di quello all’ingrosso o addirittura un regime in perdita.  Nulla di più falso. Il regime di maggior tutela prevede una remunerazione per le società che vendono in tale mercato, oltre a prevedere anche dei costi a copertura delle morosità.

 

Prezzo del Gas Metano all’Ingrosso: perché al MWh e non al smc?

Con l’impennata delle quotazioni e l’avvento prepotente di tariffe indicizzate ai valori all’ingrosso, tanti italiani hanno scoperto che i principali indici all’ingrosso (PSV e TTF) sono espressi in €/MWh e non in €/smc. Questo perché gli scambi di energia e gas, sui mercati internazionali, vengono regolati con tale unità di misura.

Per convertire il valore dell’indice all’ingrosso da €/MWh a €/Smc è sufficiente moltiplicare il prezzo di partenza per un coefficiente pari a 0,0105833, riferito ad un potere calorifico superiore pari a 0,03810 GJ/Smc.

 

Prezzo del Gas nel Mercato Tutelato

Nel mercato di maggior tutela il prezzo del gas metano viene stabilito dall’Autorità ARERA. Fino a Settembre 2022, il prezzo veniva stabilito su base trimestrale, con una quotazione determinata anticipatamente all’inizio del trimestre.

Questo sistema di calcolo è stato variato a partire dal mese di Ottobre 2022 quando, per via delle oscillazioni e dell’instabilità sui mercati all’ingrosso, l’Autorità e il Governo hanno deciso di variare la metodologia di calcolo, determinando il prezzo del gas in bolletta non anticipatamente, ma a posteriori sulla base delle quotazioni effettive registrate sui mercati nel mese trascorso.

In parole povere, il mercato tutelato ha iniziato ad offrire una tariffa gas indicizzata come quelle presenti nel mercato libero, utilizzando il PSV come indice di riferimento.

Prezzo del Gas nel Mercato Libero

Nel mercato libero, essenzialmente le tariffe possono essere a:

  • prezzo fisso
  • prezzo indicizzato

Tuttavia, oltre al prezzo della materia prima gas metano, ci possono essere variazioni sui costi fissi di commercializzazione e vendita tra i vari fornitori e tra le varie tariffe offerte da ogni fornitore. Ricordiamo che gli Oneri di Commercializzazione sono presenti anche nel mercato tutelato (QVD), dove vengono stabiliti dall’Autorità. Nel mercato libero, invece, ogni tariffa può avere i propri oneri di commercializzazione, che in alcuni casi possono anche essere costituiti da una parte fissa e una parte variabile sulla base dei consumi..

Per questa ragione, confrontare solo il costo netto della materia prima gas metano può essere fuorviante. Chi ha consumi medio/bassi potrebbe risparmiare con una tariffa con costi fissi molto bassi, pur avendo un costo al metro cubo non particolarmente vantaggioso. Chi, viceversa, ha consumi di gas medio/alti, andrebbe a risparmiare scegliendo una tariffa che ha costi fissi più elevati, ma un costo della materia prima al metro cubo molto conveniente.

Per questo motivo è utile utilizzare un simulatore, che tiene conto, contemporaneamente, di tutte le voci di costo presenti in bolletta, siano esse fisse o variabili, fornendo una proiezione reale, che non sempre è comprensibile confrontando il solo costo del gas al metro cubo.

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Le Voci di costo nella Bolletta del Gas

Alcuni consumatori pensano che in bolletta ci sia solo il costo vivo del gas metano, altri invece pensano che ci siano più costi fissi che materia prima in fattura. Vediamo come stanno davvero le cose. In bolletta troviamo:

  • Spesa per la Materia Prima Gas Metano [materia prima + costi di commercializzazione]
  • Oneri Generali di Sistema
  • Spese di trasporto del gas naturale e gestione del contatore
  • Accise
  • Addizionali regionali
  • IVA

 

Ma quanto pesa ogni voce sul totale della bolletta? Nel mercato tutelato, nel mese di Ottobre 2022, l’incidenza calcolata dall’ARERA per la famiglia tipo nella scheda tecnica (le percentuali, dunque, possono variare in base ai consumi effettivi di ogni utenza) è la seguente:

schema arera composizione percentuale bolletta gas

 

La Spesa per la Materia Prima Gas Naturale

Questa voce è quella che contiene i consumi effettivi di gas, ma non solo. La spesa per la materia prima, infatti, è composta da:

  • una parte variabile proporzionale ai consumi (€/smc)
  • una parte fissa indipendente dai consumi (€/anno)

I costi di commercializzazione rientrano nella parte fissa della spesa per la materia prima. Per questa ragione, anche in assenza di consumi di gas, la spesa per la materia prima gas non sarà mai nulla.

Le Spese di Trasporto e Gestione del Contatore

Il gas metano arriva nelle case dei cittadini grazie alle reti nazionali, gestite prevalentemente da SNAM, e dalle reti locali, gestite dai distributori gas locali, che si occupano di collegare nuove utenze, manutenere la rete e gestire i contatori, incluse le attività di rilevazione dei consumi, per comunicarli al fornitore che emetterà le bollette (fornitore e distributore sono due entità ben distinte).

Queste attività vengono remunerate attraverso la voce Spese di Trasporto e Gestione del Contatore. Tali costi, essendo sostenuti da società diverse da quelle di vendita, sono indipendenti dal fornitore e dalla tariffa. Quindi, indipendentemente dal mercato di appartenenza e dal fornitore che si sceglie, tali costi devono obbligatoriamente essere corrisposti alle società di distribuzione.

Le spese di trasporto sono una voce abbastanza articolata, infatti hanno una struttura un po’ particolare che varia in base ai consumi e alle regioni.

A titolo esplicativo, mostriamo i valori delle spese di trasporto (per le utenze domestiche, con contatore fino alla classe G6) per il mese di Ottobre 2022:

Consumi annui (smc) Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 4 Zona 5 Zona 6 Zona 7
da 0 a 120 0,157796 0,157796 0,157796 0,157796 0,157796 0,157796 0,157796
da 121 a 480 0,236025 0,216367 0,238692 0,259403 0,297804 0,340323 0,340323
da 481 a 1.560 0,229397 0,211404 0,231838 0,250794 0,285942 0,324858 0,324858
da 1561 a 5.000 0,229698 0,211630 0,232150 0,251185 0,286481 0,325561 0,325561
da 5.001 a 80.000 0,211522 0,198021 0,213354 0,227577 0,253951 0,283151 0,283151
Quota fissa (indipendente dai consumi) 66,37 56,44 61,09 56,22 73,29 84,19 84,19

In cui le zone corrispondono alle seguenti regioni:

  • Zona 1:  Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria
  • Zona 2:  Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna
  • Zona 3:  Toscana, Umbria, Marche
  • Zona 4:  Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata
  • Zona 5:  Lazio, Campania
  • Zona 6:  Calabria, Sicilia
  • Zona 7: Sardegna

Indipendentemente dai valori specifici, il concetto che vogliamo sottolineare con questa tabella è che non si possono paragonare due bollette che hanno consumi simili senza tenere conto della zona geografica e, soprattutto, dei consumi annui complessivi.

Inoltre, lo scopo di questa tabella è anche quello di far capire che dividere il totale della bolletta per il numero dei metri cubi consumati non è mai una buona idea per stimare il costo del gas, in quanto si rischia di mischiare componenti fisse con componenti variabili, ottenendo un’informazione distorta e poco realistica.

Gli Oneri Generali di Sistema

Gli oneri generali di sistema (una delle voci più odiate dagli italiani) sono un’altra voce di costo che è indipendente dal mercato di fornitura, quindi sono uguali per mercato libero e mercato tutelato. Gli oneri di sistema si compongono di:

  • una quota fissa (€/anno)
  • una quota variabile proporzionale ai consumi (€/smc)

Gli oneri di sistema sono dei costi inseriti in bolletta per compensare: bonus sociali, incentivi per l’efficientamento energetico, morosità dei clienti insolventi e attività di innovazione ed efficientamento della rete di distribuzione.

Gli oneri generali di sistema sono uguali per tutte le regioni italiane. Nel 2022, a più riprese, i governi sono intervenuti sugli oneri di sistema per contenere i rincari, portando l’incidenza di tali oneri ad un valore negativo.

Per quanto da anni si parla di portare fuori dalle bollette gli oneri di sistema, facendoli confluire nella fiscalità generale, non ci sono ancora date certe sulla loro scomparsa dalle bollette.

Le Accise

Altra voce di costo indigesta agli italiani, le Accise sono un costo strettamente proporzionale ai consumi e non prevedono quindi una quota fissa.

Le Accise crescono all’aumentare dei consumi annui. Anche in questo caso, dunque, il valore presente nella bolletta dipende dai consumi pregressi nell’arco dell’anno. Quindi, due utenze che nella bolletta hanno gli stessi consumi, potrebbero avere un’applicazione diversa delle accise se nei mesi precedenti hanno superato o meno uno degli scaglioni.

Ecco una tabella con i valori delle accise per utenze ad uso domestico.

Consumi annui (smc) €/smc per territori Ex Cassa del Mezzogiorno €/smc per le altre regioni
da 0 a 120 0,038 0,044
da 121 a 480 0,135 0,175
da 481 a 1560 0,120 0,170
oltre 1560 0,150 0,186

 

Le addizionali regionali

Nei limiti previsti dalla legge, ogni regione può applicare delle addizionali proporzionali ai consumi di gas, che in bolletta compaiono nella sezione delle Imposte.

Un elenco dettagliato delle addizionali regionali è presente sul sito dell’ARERA al seguente link: https://www.arera.it/it/dati/gp30.htm

Il nostro comparatore online gratuito tiene conto delle variazioni regionali nella simulazione del totale della bolletta.

L’Imposta sul Valore Aggiunto IVA

L’imposta sul valore aggiunti si applica al totale delle voci precedenti, incluse le accise e le addizionali regionali (una sentenza del TAR ha stabilito che non si tratta di doppia tassazione, come sostenuto negli anni da alcune associazioni di consumatori).

Per il gas metano, l’aliquota IVA è progressiva a scaglioni:

  • 10% per consumi fino a 480 smc
  • 22% per consumi oltre 480 smc

 

Anche in questo caso, dunque, l’importo dell’IVA presente in bolletta dipende sempre dai consumi pregressi fatturati nei mesi precedenti.

Ricordiamo che nel corso del 2022, i vari decreti Aiuti hanno ridotto l’aliquota IVA sul gas metano al 5%, indipendentemente dai consumi fatturati.

 

Come trovare una tariffa Gas conveniente

Ora che abbiamo visto nel dettaglio le voci di costo nella bolletta, come possiamo sfruttarle per risparmiare e trovare una tariffa gas più conveniente?

Come abbiamo visto, le uniche voci che variano tra i vari fornitori sono il costo della materia prima gas metano e i costi di commercializzazione e vendita. Tutte le altre voci, invece, sono uguali per tutti, anche se, come abbiamo visto, sono quasi sempre progressive a scaglioni.

Quindi, il primo passo da fare è quello di contenere i consumi di gas, in modo da evitare il salto di scaglione e vedersi applicare condizioni meno vantaggiose. Per fare ciò, si può agire sull’impianto di riscaldamento, installando una caldaia a condensazione ad alta efficienza o, addirittura, riducendo l’accensione della caldaia grazie all’utilizzo del condizionatore quando le temperature non sono molto rigide, come abbiamo spiegato in questo approfondimento.

Per quanto riguarda invece il fornitore, come già suggerito in precedenza, bisogna innanzitutto analizzare i propri consumi per capire se, nell’arco dell’anno, si ha un consumo basso o alto.

In caso di consumi bassi, è opportuno trovare una tariffa con costi di commercializzazione molto bassi, anche se il costo del metro cubo di gas non è proprio il più competitivo.

In caso di consumi alti, invece, è meglio optare per un costo al metro cubo basso, pur avendo costi fissi di commercializzazione più elevati.

 

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