Obbligo Impianto Fotovoltaico sulle nuove costruzioni: Facciamo Chiarezza

Fonti Rinnovabili: Obbligo Impianto Fotovoltaico sulle nuove costruzioni, quali edifici devono rispettare l’obbligo
Per legge, tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli interessati da rilevanti ristrutturazioni devono rispettare l’obbligo di produrre una parte di energia termica ed elettrica utilizzando fonti rinnovabili.
Il decreto legislativo 28/2011
Il decreto legislativo 28/2011 impone a tutte le imprese edili e ai professionisti coinvolti nel progetto di rispettare determinati limiti relativi alla produzione di energia destinata a soddisfare il fabbisogno dell’edificio.
In particolare, viene previsto che una certa percentuale dell’energia debba provenire da fonti rinnovabili.
Queste prescrizioni riguardano sia la fornitura di energia elettrica, che quella termica necessaria alla climatizzazione degli ambienti e alla fornitura di acqua calda sanitaria.
Tale provvedimento è stato adottato in osservanza della Direttiva Europea 28/2009.
Prima di esaminare nel dettaglio le disposizioni del decreto e le problematiche che sono emerse finora dalla sua applicazione, cerchiamo di capire le ragioni alla base di simili provvedimenti legislativi e perché è così importante incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili anche negli edifici residenziali.
Perché sono importanti le fonti rinnovabili
Per decenni, le industrie, le piccole aziende e gli edifici pubblici e privati, anche ad uso residenziale, hanno utilizzato quasi esclusivamente combustibili fossili per soddisfare il proprio fabbisogno di energia.
A ciò si aggiunga il consumo di carburante da parte dei vari mezzi di trasporto, che dà luogo ad emissioni nocive e inquinanti.
Col tempo, ci si è resi conto che le emissioni dovute all’utilizzo delle fonti fossili hanno provocato incredibili danni a livello ambientale e climatico, a cominciare dall’effetto serra e dall’aumento della temperatura, per finire all’innalzamento delle maree e allo scioglimento dei ghiacci polari.
Si è così compreso che è quanto mai urgente e non rimandabile risolvere il problema all’origine, e quindi individuare nuove fonti di energia pulita, che consentissero di limitare l’uso delle fonti inquinanti.
Per questo motivo, negli ultimi anni, si è assistito alla crescente diffusione degli impianti che sfruttano le fonti alternative di energia: il sole, l’acqua, il vento, il calore trattenuto nell’aria, nel terreno e nelle falde acquifere sotterranee.
Tali fonti, oltre ad essere pulite e non inquinanti, sono anche rinnovabili, cioè praticamente inesauribili. E anche questo aspetto si contrappone allo sfruttamento delle fonti fossili come il carbone, i cui giacimenti sono in via di esaurimento e richiedono sempre più dispendio di energia per le attività di estrazione.
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Segue: i vantaggi per i cittadini
Col tempo, anche i privati cittadini hanno cominciato a comprendere i vantaggi dell’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Infatti, i pannelli solari degli impianti fotovoltaici, un impianto solare termico o una pompa di calore non solo garantiscono la tutela dell’ambiente, ma si sono rivelati anche molto convenienti.
Ridurre il consumo dei combustibili fossili, infatti (come ad esempio il gas metano necessario al funzionamento della caldaia di tipo tradizionale), da una parte riduce le emissioni inquinanti nell’atmosfera, e dall’altra genera un consistente risparmio sulle bollette di luce e gas.
Il prezzo sempre più abbordabile di tali impianti, lo sviluppo tecnologico che li rende sempre più efficienti e una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini hanno fatto sì che sistemi come il fotovoltaico, le pompe di calore e il solare termico si diffondessero rapidamente su tutto il territorio nazionale.
I provvedimenti statali per l’incentivazione all’uso delle rinnovabili
La conseguenza naturale di tutto quanto abbiamo appena descritto era un intervento legislativo che incentivasse l’utilizzo delle fonti rinnovabili ad ogni livello, quindi anche a livello residenziale.
Se ci guadagna l’ambiente e vi risparmia il cittadino, è evidente che si tratta della strada giusta da percorrere.
D’altronde, già da tempo abbiamo visto come lo Stato sia propenso a incentivare l’installazione di impianti che utilizzano le fonti rinnovabili: chi segue il nostro sito, sa bene che misure come il Conto Termico, le detrazioni fiscali e gli altri provvedimenti tesi all’efficienza energetica degli edifici si sono risolti in un grande risparmio per i privati cittadini.
Con il provvedimento che abbiamo citato all’inizio di questo articolo, il decreto legislativo 28/2011, lo Stato è voluto andare ancora più a fondo sulla questione.
L’installazione di un impianto fotovoltaico o di tecnologie simili non è più una semplice scelta del singolo cittadino, ma diventa un obbligo in capo al costruttore di nuovi edifici.
Vi sembra un’imposizione scriteriata, da criticare? Alla luce di quanto abbiamo detto sopra, diremmo proprio di no!
Imporre l’utilizzo di fonti rinnovabili è una scelta che garantisce un futuro sostenibile alle nuove generazioni. Una scelta che si prende cura e rispetto dell’ambiente in cui viviamo. E, per di più, una scelta che ci permette di risparmiare notevoli somme sui consumi domestici di luce e gas.
Insomma, su questo argomento, l’Italia e l’Europa stanno facendo esattamente l’interesse dei loro cittadini.
Vediamo allora di capire in cosa consistono le disposizioni del decreto appena citato, e quali sono gli aspetti più importanti della normativa che impone l’utilizzo di fonti rinnovabil per la produzione di energia negli edifici di nuova costruzione e in quelli ampiamente ristrutturati.
Quali edifici devono rispettare l’obbligo
Innanzitutto, vogliamo comprendere che cosa si intende per immobili di nuova costruzione o soggetti a rilevante ristrutturazione.
A chiarirlo è l’art. 11 del decreto legislativo 28/2011 ed il suo allegato 3.
Gli edifici di nuova costruzione sono quelli per i quali la richiesta del previsto titolo edilizio venga presentata successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.
A questo proposito è necessario specificare che il decreto del 2011 ha previsto una sua applicazione progressiva con percentuali crescenti. In altre parole, a seconda dell’anno in cui si richiede al Comune il Permesso di Costruire, la percentuale di energia che deve derivare dalle fonti rinnovabili è via via crescente, secondo uno schema individuato dallo stesso decreto, che fra poco andremo ad analizzare nel dettaglio.
Per quanto riguarda, invece, i progetti di ristrutturazione rilevante, essi sono quelli che riguardano edifici già esistenti, con una superficie utile superiore a 1.000 mq. Gli interventi di ristrutturazione devono consistere nella ristrutturazione integrale dell’involucro oppure nella demolizione e ricostruzione dell’edificio.
Le percentuali previste
In tali edifici, la produzione di energia termica da fonti rinnovabili deve avvenire rispettando le seguenti percentuali.
Innanzitutto, deve garantire il 50% dei consumi previsti di acqua calda sanitaria.
In più, come accennavamo poco sopra, a seconda dell’anno di costruzione, gli edifici devono garantire una determinata percentuale di produzione di energia termica da fonti rinnovabili sulla somma dei consumi previsti per il riscaldamento degli ambienti, il raffrescamento e la fornitura di acqua calda sanitaria.
Ecco il dettaglio:
- 20%, se il Permesso di Costruire è stato chiesto entro il 31 dicembre 2013
- 35%, se il titolo edilizio è stato richiesto entro il 31 dicembre 2017
- 50%, se il titolo edilizio viene richiesto a partire dal 1° gennaio 2018
Questa previsione è dovuta alla proroga, prevista dal decreto legge 244/2016, che ha spostato dall’inizio del 2017 al 2018 la decorrenza dell’elevamento della percentuale al 50%.
Va precisato che non rientrano nell’obbligo quegli edifici allacciati ad una rete di teleriscaldamento in grado di soddisfare l’intero fabbisogno per il riscaldamento e per la fornitura di ACS.
Quanto agli obblighi relativi alla fornitura di energia elettrica, la potenza degli impianti dev’essere calcolata secondo una determinata formula. A titolo esemplificativo, con una piccola approssimazione, possiamo dire che un appartamento di circa 100 mq deve prevedere l’installazione di un impianto fotovoltaico di almeno 1 kwp di potenza nominale.
Eccezioni
Le percentuali per gli immobili ad uso pubblico e per gli edifici storici sono lievemente diverse.
In particolare, per gli edifici pubblici le soglie vengono aumentate del 10%, mentre nei centri storici sono ridotte del 50%.
Pertanto, l’energia termica da fonte rinnovabile, negli edifici pubblici, dovrà coprire il 55% dei consumi previsti per ACS e, a seconda della data in cui viene richiesto il Permesso di Costruire (come sopra esaminato), dovrà garantire il 22% (fino al 2013), il 38,5% (fino a fine 2017) e il 55% (dal 2018) dei consumi totali previsti per riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda sanitaria.
Invece, nei centri storici va garantito solo il 25% della fornitura di ACS e il 10%, il 17,5% e il 25% sulla somma dei consumi per climatizzazione e ACS.
Infine, ricordiamo che gli obblighi previsti dal decreto 28/2011 non si applicano agli edifici sottoposti a vincolo paesaggistico o tutelati per aspetti storici e artistici.
Le conseguenze per chi non adempie
Cosa succede se non si rispettano gli obblighi imposti dalla normativa? La conseguenza è importante, perché comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio.
Va osservato, però, che se vi è impossibilità tecnica di rispettare tali obblighi, il progettista deve darne notizia dettagliata nella relazione tecnica di progetto.
Quanto costa un Impianto Solare Fotovoltaico Chiavi in Mano?
Per definire il prezzo di un impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica domestica è essenziale analizzare le abitudini di consumo e il fabbisogno energetico familiare. Partendo da questi fattori, diventa possibile determinare il corretto dimensionamento in kW dei pannelli solari e le tipologie di inverter da installare. In base alle abitudini di consumo, inoltre, può essere conveniente aggiungere una batteria di accumulo, che incide sicuramente sui costi, ma permette un più facile recupero dell’investimento sul lungo periodo.
Una quota importante del costo di un impianto fotovoltaico è rappresentata dai lavori di installazione, per cui un preventivo serio e realistico non può prescindere da un sopralluogo che vada ad analizzare l’area in cui saranno installati i moduli fotovoltaici, per capire i tipi di ancoraggi da adottare e la quantità di materiali necessari.
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Sommario:
- 1 Fonti Rinnovabili: Obbligo Impianto Fotovoltaico sulle nuove costruzioni, quali edifici devono rispettare l’obbligo
- 1.1 Il decreto legislativo 28/2011
- 1.2 Perché sono importanti le fonti rinnovabili
- 1.3 Simulatore Online Impianto Fotovoltaico, ricevi il report in tempo reale!
- 1.4 Segue: i vantaggi per i cittadini
- 1.5 I provvedimenti statali per l’incentivazione all’uso delle rinnovabili
- 1.6 Quali edifici devono rispettare l’obbligo
- 1.7 Le percentuali previste
- 1.8 Eccezioni
- 1.9 Le conseguenze per chi non adempie
- 2 Quanto costa un Impianto Solare Fotovoltaico Chiavi in Mano?
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11 Commenti su “Obbligo Impianto Fotovoltaico sulle nuove costruzioni: Facciamo Chiarezza”
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17 maggio 2022 alle 18:17
Voi scrivete: ”
Imporre l’utilizzo di fonti rinnovabili è una scelta che garantisce un futuro
sostenibile alle nuove generazioni. Una scelta che si prende cura e rispetto
dell’ambiente in cui viviamo. E, per di più, una scelta che ci permette di
risparmiare notevoli somme sui consumi domestici di luce e gas.
Insomma, su questo argomento, l’Italia e l’Europa stanno facendo esattamente
l’interesse dei loro cittadini.
” ma non vi accoregete che l’italia tutta è fatta di controsensi ? da una parte vogliono fare e dall’altra mettono i bastoni fra le ruote a chi vul fare !!!! Il fotovoltaico in italia non partirà mai sulle case private , perchè la Sovraintendenza in zone soggette a vincolo paesaggistico, dove magari c’è un eremo a 25 Km di distanza e vuole pannelli colorati, disposti secodo forme geometriche e… pochi pannelli per non saturare le falde del tetto !!! SAremo sempre, come italia e con queste persone il sud del mondo in mano a speculatori dell’energia !!!!
18 maggio 2022 alle 17:16
Ciao Angelo,
concordiamo con te sul fatto che sia necessaria una revisione di alcuni criteri relativi ai vincoli paesaggistici. Speriamo anche noi che, oltre alle attuali semplificazioni introdotte dal Governo (di cui abbiamo parlato in questo articolo), le istituzioni si impegnino concretamente a rendere più compatibili le norme di salvaguardia del paesaggio con le necessità energetiche dei cittadini che tale territorio lo abitano, cercando un compromesso più vicino ai cittadini per agevolare l’installazione degli impianti fotovoltaici su tutti gli edifici abitati (e non direttamente meritevoli di tutela ambientale o paesaggistica).
Lo Staff di Abbassalebollette.it
9 aprile 2021 alle 8:24
Buongiorno sono Rosanna sto costruendo una casa indipendente nuova costruzione ho diritto per il fotovoltaico al 110 ?
9 aprile 2021 alle 9:42
Ciao Rosanna,
come abbiamo più volte ribadito, attualmente la normativa non prevede Bonus o Incentivi sulle nuove costruzioni. Per cui non si può usufruire di ecobonus, specialmente del Superbonus 110%, pensato per interventi di riqualificazione massiva degli immobili e non per la sola installazione del fotovoltaico.
Ti consigliamo quindi di contattare un bravo installatore della tua zona, che possa elaborarti un preventivo di spesa conveniente per l’installazione dell’impianto. Se non sai a chi rivolgerti e vuoi parlare con un nostro partner installatore per la tua zona, invia una richiesta sulla nostra Pagina di Contatto.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
25 marzo 2021 alle 10:33
Salve,
dati gli obblighi normativi da ottemperare, ci sono agevolazioni in merito all’acquisto dell’impianto fotovoltaico nel caso di nuova costruzione?
Si parla tanto di ristrutturazione e di bonus, ma non ho sentito nulla su agevolazioni per installazioni su nuove costruzioni.
Grazie anticipatamente
Gabriellla
26 marzo 2021 alle 8:13
Ciao Gabriella,
come hai sicuramente già potuto constatare, la legislazione attuale punta a incentivare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in modo da ridurre il tasso di cementificazione e, soprattutto, il degrado urbano. Per questo motivo i bonus riguardano solo le ristrutturazioni e riqualificazioni. Per le nuove costruzioni non sono previste, attualmente, misure di sostegno per rinnovabili ed efficienza energetica.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
3 febbraio 2021 alle 11:40
Salve,
complimenti per i vostri articoli!!
Ho da poco acquistato una casa indipendente nuova in classe energetica A4, sulla quale è installato un impianto fotovoltaico da 1kw;
Sto valutando l’ampliamento dell’impianto fino a 5kw, usufruendo dello spazio disponibile sul tetto inclinato. Da preventivo non è prevista la sostituzione o l’aggiunta di un nuovo contatore (quindi si utilizzerebbe quello già esistente), ma solo la sostituzione dell’inverter con uno nuovo adeguato alla nuova potenza.
Considerando che si tratta di un ampliamento di un impianto già esistente, potrò usufruire della detrazione fiscale del 50%?
Grazie mille
4 febbraio 2021 alle 9:29
Ciao Matteo,
abbiamo dedicato un approfondimento alle attività di aggironamento e aumento della potenza di un impianto fotovoltaico, che in gergo si chiamano Revamping e Repowering (qui puoi leggere l’Articolo Completo).
Detto questo, è possibile accedere alle detrazioni fiscali del 50% e, se l’impianto già beneficiava del Conto Energia, il vantaggio aumenta, perché oltre a non perdere gli incentivi GSE, questi vengono mantenuti anche sull’aumento della potenza generata, garantendo maggiori guadagni dalla cessione in rete dell’energia.
Se hai bisogno del parere di un tecnico che effettui un sopralluogo preliminare ed elabori un preventivo di spesa, chiamaci allo 06 90202514 o lasciaci i tuoi dati sulla nostra Pagina di Contatto e sarai richiamato da uno dei nostri consulenti energetici.
Buon Risparmio!
19 gennaio 2021 alle 13:38
Salve
sono previste le detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici installati nell’ambito di ampliamento secondo Piano casa. il fotovoltaico verrà installato sulla pertinenza dell’edificio esistente, non sull’ampliamento
Grazie mille
Mariya
2 febbraio 2021 alle 8:32
Ciao Mariya,
la tua domanda è molto interessante, perché riguarda sicuramente molti cittadini che possono trovarsi nella stessa situazione. Come giustamente ti stai domandando, il caso di ampliamento, con costruzione di un piano aggiuntivo, non costituisce tecnicamente una ristrutturazione, quindi se il fotovoltaico venisse installato sul nuovo ampliamento non avrebbe diritto ad alcuna detrazione. Se, invece, e ci sembra questo il caso, il fotovoltaico viene installato su una parte di edificio esistente, allora può rientrare nelle detrazioni previste dal Bonus Ristrutturazioni, beneficiando di uno sconto del 50%.
In ogni caso è sempre fondamentale che tale considerazioni le faccia un tecnico durante un sopralluogo in loco. Solo in questo modo (e osservando i progetti di ristrutturazione/ampliamento) si può avere la certezza di usufruire del bonus fotovoltaico.
Se hai voglia di sentire il parere di un nostro partner installatore, puoi chiamarci allo 06 90202514 o puoi lasciare i tuoi dati sulla nostra Pagina di contatto e sarai richiamata da un Consulente Energetico che potrà darti le risposte di cui hai bisogno.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
3 febbraio 2020 alle 20:55
“Infine, ricordiamo che gli obblighi previsti dal decreto 28/2011 non si applicano agli edifici sottoposti a vincolo paesaggistico o tutelati per aspetti storici e artistici.”
Dove trovo questo punto all’interno della normativa?