Pompa di Calore Geotermica: Funzionamento e Costi

Pompa di Calore Geotermica

Pompe di Calore per Abbattere i Costi di Riscaldamento della Casa

Le pompe di calore riescono a raccogliere calore da aria, acqua e terra e a convogliarlo nelle nostre case, con un costo molto ridotto rispetto alle tradizionali caldaie.

Nonostante si tratti di una forma di energia rinnovabile collaudata e sicura, la pompa di calore geotermica non riesce ancora a penetrare nelle case delle famiglie italiane. La sua diffusione si ferma infatti attorno al 2% della popolazione.

Geotermia: La fonte di calore è il terreno

La pompa di calore geotermica lavora grazie alla temperatura costante presente nel sottosuolo. Da una profondità di circa 15 metri, il terreno mantiene una temperatura costante nel tempo. Le stagioni e il sole non riescono a influenzare molto la temperatura media, la quale rimane pressoché costante tra i 10° e i 15° Centigradi.

Molto frequenti nel Nord Europa, possono essere installate quasi sempre anche sul territorio italiano. Il consiglio è comunque quello di far valutare la fattibilità da un installatore qualificato, per capire come massimizzare il risparmio.

L’installazione di una pompa di calore geotermica è ideale durante la realizzazione di un nuovo edificio, o durante grandi lavori di ristrutturazione, in quanto essa ha la maggiore resa quando viene abbinata a grandi superfici radianti, quali i pannelli e i pavimenti radianti.

 

Principio di funzionamento della pompa di calore geotermica

La pompa di calore geotermica è formata da tre parti distinte:

  • le sonde
  • la pompa di calore
  • il circuito di riscaldamento

 

Le sonde, che possono essere installate sia in orizzontale, occupando una superficie più vasta, sia in verticale arrivando fino anche a 150 metri di profondità, sono dei tubi in polietilene reticolato dentro i quali scorre un liquido termovettore. Questo liquido raccoglie il calore e lo porta alla pompa di calore quando è inserito il riscaldamento, mentre fa l’esatto opposto d’estate, quando invece si vuole l’aria condizionata. Esistono particolari tipi di sonde di nuova concezione, le quali al posto del liquido termovettore, utilizzano la CO2. Questo sistema riduce oltretutto i rischi di inquinamento dell’ambiente dovuto a perdite di liquido nel terreno, anche se normalmente vengono utilizzati liquidi atossici.

 

La pompa di calore, funzionando come un frigorifero, comprime questo liquido facendone così aumentare la temperatura. Il calore generato viene quindi trasmesso all’impianto di riscaldamento. Finito il ciclo, il liquido termoconvettore viene reimmesso nei tubi delle sonde, nel quale perdendo pressione cala di temperatura e può quindi nuovamente riscaldarsi col calore geotermico. Tutto questo ciclo è possibile grazie all’energia elettrica utilizzata per far funzionare il compressore. L’ideale sarebbe quindi installare in parallelo anche un buon impianto fotovoltaico per autoprodurre energia elettrica.

 

Il circuito di riscaldamento può essere semplicemente quello per l’acqua calda sanitaria, oppure quello dell’impianto di riscaldamento di casa. La soluzione ideale sarebbe quella di abbinare entrambe le cose, per un maggior risparmio.

Il calore generato da questo sistema non è elevato come le tradizionali caldaie, e per questa ragione la pompa di calore si adatta meglio a impianti dotati di pannelli radianti o riscaldamento a pavimento.

 

Quali sono i vantaggi di una pompa di calore geotermica?

Prima ancora di parlare di costi, si deve pensare all’inquinamento atmosferico. Una pompa di calore geotermica alimentata con corrente elettrica prodotta da fonti tradizionali, genera circa la metà della CO2 prodotta da una caldaia tradizionale. Se l’energia elettrica fosse prodotta da un impianto fotovoltaico, l’emissione di CO2 potrebbe essere quasi completamente annullata.

La pompa di calore geotermica è sicuramente una fonte di riscaldamento sicura, priva di fiamma, di combustibile e di gas di scarico. Il sistema è molto silenzioso e non richiede quasi nessuna manutenzione.

La sua durata è variabile, in quanto le sonde possono durare anche oltre 50 anni, mentre la pompa di calore e i pannelli radianti hanno una vita media di 20 anni.

 

I prezzi delle pompe di calore

Una caldaia a condensazione con abbinato un sistema di climatizzazione può costare mediamente 10.000 Euro. Una pompa di calore geotermica invece può arrivare a costare esattamente il doppio. La pompa di calore aria acqua, che sfrutta quindi il calore presente nell’aria e non nel sottosuolo, si piazza esattamente a metà strada a livello di prezzi, con una resa però molto inferiore ad una pompa terra acqua. In ogni caso, il consiglio di un installatore qualificato saprà certamente indicare quale è la migliore pompa di calore in grado di dare la maggior resa per ciascun edificio e luogo.

Il costo di una pompa di calore geotermica con sonde verticali per una casa di circa 100 metri quadri è di 20-22 mila Euro. Il prezzo della pompa geotermica scende a 18-20 mila Euro se si installano sonde orizzontali, ma in questo caso la superficie necessaria per i lavori è maggiore. Nel caso si decida di installare anche i pannelli radianti, ottimi anche per raffreddare durante l’estate, va preventivato un costo attorno ai 7 mila Euro.

 

Il conto termico

Per le famiglie che intendono sostituire un vecchio impianto di riscaldamento tradizionale, con uno nuovo e più efficiente dotato di pompa di calore geotermica, è possibile godere degli incentivi del conto termico, erogati in due anni dal GSE.

Dal 31 maggio 2016 è in vigore il conto termico 2.0, il quale prevede incentivi maggiori e in tempi minori.

 

La tariffa sperimentale D1

Dal 1 luglio 2014 è in vigore una tariffa sperimentale (tariffa D1 per pompe di calore) per i possessori di pompe di calore come unica fonte di riscaldamento per la propria abitazione. Sono concesse comunque deroghe per forme secondarie di riscaldamento d’emergenza. Questa tariffa riduce il costo della componente energia, la quale normalmente aumenta di prezzo con l’aumentare della quantità consumata. Chiunque rientri in alcune determinate regole può richiedere di aderire a questa tariffa sperimentale, e ne può uscire liberamente quando lo desidera. Una volta tornati alla tariffa tradizionale, non è più possibile richiedere la tariffa D1 in futuro.

 

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