Focus Ecobonus 2018: come funziona la Cessione del Credito d’Imposta

Focus Ecobonus 2018: come funziona la Cessione del Credito d’Imposta

Ecobonus: Cessione del Credito d’Imposta per interventi di ristrutturazione anche per i condomini

L’Ecobonus è un incentivo destinato a chi effettua interventi di ristrutturazione che migliorino l’efficienza energetica del proprio edificio. L’agevolazione consiste nella possibilità di portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi una somma pari a una parte delle spese sostenute.

Questo diritto può anche essere ceduto: chi ha ordinato i lavori può cedere il suo credito d’imposta (cioè la possibilità di effettuare le detrazioni) a un altro soggetto. Il caso più frequente è la cessione ai fornitori che hanno eseguito i lavori, in cambio di uno sconto immediato sulla spesa relativa all’intervento.

Inoltre, non va dimenticato che alcuni soggetti non hanno la possibilità di portare in detrazione alcuna somma, ad esempio perché hanno un reddito molto basso e non sono tenuti a versare alcunché in sede di dichiarazione dei redditi. In questi casi si potrebbe creare una disparità con gli altri cittadini, perché tali soggetti non avrebbero la possibilità di usufruire concretamente di questa vantaggiosa agevolazione.

Grazie al meccanismo della cessione del credito d’imposta, invece, il committente che rientra nella cosiddetta “no tax area” ha la possibilità di cedere il diritto alle detrazioni fiscali all’impresa che ha effettuato i lavori di efficientamento energetico e ottenere, così, un risparmio immediato, attraverso lo sconto operato da quest’ultima. In questo modo, anche chi non può detrarre le spese approfitta, sotto diversa forma, dei vantaggi propri di questa agevolazione statale.

 

Premessa: cos’è e come funziona l’Ecobonus

Il meccanismo della cessione del credito d’imposta è stato oggetto di continue revisioni e aggiornamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, rese necessarie a seguito di alcune criticità emerse nei primi anni di applicazione, dopo la sua introduzione avvenuta nel 2013.

Prima di analizzare questi aspetti, è opportuno riassumere i tratti salienti dell’Ecobonus, tenendo conto anche degli ultimi chiarimenti apportati dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 11/E del 18 maggio 2018.

Gli interventi che danno diritto all’Ecobonus sono quelli realizzati entro il 21 dicembre 2018 su immobili già esistenti e finalizzati alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’edificio, attraverso miglioramenti, quali coibentazioni e sostituzioni degli infissi o degli impianti di climatizzazione.

 

La detrazione è pari al 65% della spesa sostenuta se riguarda, ad esempio:

  • – l’installazione di caldaie a condensazione di classe A+ o di pompe di calore al posto di vecchi impianti di climatizzazione invernale
  • – interventi di domotica, per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento e il monitoraggio dei consumi
  • – realizzazione di coibentazioni a muro, a soffitto, pavimenti e c.d. cappotto termico
  • – installazione di collettori solari (pannelli solari termici)

 

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Tra gli interventi che danno diritto a una detrazione del 50% della spesa sostenuta, figurano invece:

  • – sostituzione di infissi e serramenti
  • – installazione di schermature solari (pergole, tende da sole, etc.)
  • – installazione di caldaie di classe A al posto di vecchi impianti di climatizzazione invernale.

A seconda dell’intervento, la normativa può prevedere un limite massimo per l’importo da portare in detrazione (ad esempio, se si installa un collettore solare, la detrazione non può superare i 60.000 EUR).

Le spese su cui va calcolata la detrazione sono sia quelle riguardanti l’acquisto dei materiali, che quelle relative al pagamento della manodopera e delle prestazioni professionali.

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Incentivi 2018: l’Ecobonus nei condomini

È importante ricordare che, a livello residenziale, possono beneficiare dell’Ecobonus sia i soggetti che ordinano interventi su edifici unifamiliari, sia quelli che fanno eseguire i lavori nell’ambito di un condominio.

L’Ecobonus per i condomini riguarda gli interventi effettuati fino alla fine del 2021 (anziché del 2018, come avviene nelle residenze private).

Gli interventi condominiali di efficientamento energetico danno diritto a una detrazione del 65% quando riguardano le parti comuni degli edifici o quando interessano tutte le unità immobiliari facenti parte del condominio.

Se l’intervento riguarda l’involucro dell’edificio e ne migliora le prestazioni energetiche, la percentuale della spesa complessiva da portare in detrazione può salire fino al 75%.

Se l’intervento è effettuato su condomini ubicati in zone sismiche ed è rivolto anche a ridurre il rischio sismico, le detrazioni possono arrivare fino all’85% della spesa complessiva.

Inoltre, possono beneficiare dell’Ecobonus anche gli Iacp (case popolari).

 

La cessione del credito d’imposta: soggetti e beneficiari

Dopo aver riassunto i tratti generali della disciplina dell’Ecobonus, cerchiamo di capire in dettaglio come funziona la cessione del credito.

Possono cedere il proprio credito d’imposta (generalmente al fine di ottenere uno sconto immediato sull’importo dei lavori effettuati) tutti i soggetti che sostengono le spese sopra esaminate, e quindi:

  • – persone fisiche come i proprietari di immobili residenziali, i condòmini per lavori effettuati sulle parti comuni, gli inquilini, i titolari di diritto di comodato
  • – associazioni tra professionisti
  • – contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche o società)
  • – enti pubblici o privati che non svolgono attività commerciale.

La cessione del credito d’imposta può essere compiuta in favore dei fornitori che hanno eseguito i lavori o verso altri soggetti privati, quali persone fisiche, associazioni e società. I soggetti che non sono tenuti al versamento dell’imposta (ad esempio perché hanno redditi molto bassi) possono cedere il loro credito d’imposta anche a banche e istituti finanziari.

La citata circolare 11/E dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d’imposta ceduto può essere oggetto, successivamente, di un’altra sola ulteriore cessione in favore di un diverso soggetto. In ogni caso, il soggetto privato a cui viene ceduto il credito d’imposta dev’essere in qualche modo collegato al rapporto che ha dato origine alla detrazione (ad esempio, il fornitore o semplicemente un altro condomino).

 

Ecobonus, come fare la cessione del credito d’imposta

Per usufruire dell’Ecobonus occorre necessariamente inviare l’apposita comunicazione all’Agenzia Nazionale ENEA, entro 90 giorni dal termine dei lavori.

Successivamente, le detrazioni andranno fatte valere in sede di dichiarazione dei redditi in 10 rate annuali (quindi il rimborso completo avviene in un periodo complessivo di 10 anni).

Per il buon fine della pratica, occorre produrre idonea documentazione che attesti che si tratti di edificio già esistente (quindi estratti catastali o ricevute di pagamento di imposte sugli immobili), la certificazione energetica e quando richieste, le asseverazioni dei tecnici abilitati.

Per godere delle detrazioni dell’Ecobonus, i soggetti non titolari di reddito d’impresa devono pagare le spese relative agli interventi sull’immobile con bonifico bancario o postale, indicando causale, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita Iva del destinatario del pagamento.

È opportuno ricordare che l’agevolazione dell’Ecobonus non è cumulabile con il cosiddetto Bonus Casa, che consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per alcuni tipi di interventi di ristrutturazione sugli edifici.