Pompa di Calore in Inverno: Tutta la Verità

Pompa di Calore in Inverno: Tutta la Verità

L’addio al Gas e la paura del gelo

Negli ultimi anni sempre più famiglie stanno valutando la possibilità di abbandonare definitivamente il gas per riscaldare casa e produrre acqua calda sanitaria.

Sognare una casa “gas free”, senza la bolletta del metano, è oggi un obiettivo concreto grazie alle pompe di calore di ultima generazione, il sistema di riscaldamento chiave della transizione energetica.

Eppure, c’è un dubbio che continua a frenare molti, soprattutto chi vive al Nord Italia, in zone dove gli inverni sono rigidi:

“Ma quando la temperatura scende sotto zero, la pompa di calore riesce ancora a scaldare casa? O diventa inefficiente come una stufetta elettrica?”

Questo dubbio nasce da esperienze reali di vent’anni fa, quando le prime pompe di calore aria-acqua disponibili sul mercato erano poco adatte ai climi continentali e perdevano, rapidamente efficienza con il freddo.

Oggi la tecnologia è completamente diversa: le macchine inverter ad alta efficienza sono progettate per operare fino a -20°C, garantendo comfort costante e un consumo energetico sempre sotto controllo.

In questo articolo analizziamo come funzionano davvero le pompe di calore in inverno, cosa succede con temperature negative e quali sono i consumi reali in un tipico inverno del Nord Italia.

Il Funzionamento: come fa a “creare” caldo dal freddo

La pompa di calore non produce calore bruciando un combustibile, come fa una caldaia, ma trasferisce energia termica da una sorgente all’altra.

Nel caso di una pompa di calore aria-acqua, la sorgente è l’aria esterna, e il calore viene trasferito all’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento.

L’analogia perfetta: il frigorifero

Il frigorifero estrae il calore dall’interno (per mantenerlo freddo) e lo scarica sul retro, dove si sente la serpentina calda. La pompa di calore fa esattamente l’opposto: cattura il calore dall’aria esterna e lo porta dentro casa.

E sì, anche l’aria a -5°C o -10°C contiene energia termica! Lo “zero” che conosciamo (0°C) è solo il punto di congelamento dell’acqua, non l’assenza di calore. Quella si raggiungerebbe solo allo zero assoluto (-273,15°C).

Come Funziona la Pompa di Calore

Le pompe di calore moderne, grazie a compressori inverter e refrigeranti ad alta efficienza termodinamica, riescono a estrarre e concentrare quel calore residuo anche con temperature esterne molto basse.

Per questo oggi è normale trovare installazioni funzionanti in modo efficiente a Bolzano, Trento o Aosta, dove le minime invernali scendono regolarmente sotto i -5°C.

Il COP: il vero indicatore dell’efficienza

L’efficienza della pompa di calore si misura con un parametro chiamato COP (Coefficient of Performance). È un rapporto tra l’energia termica prodotta e l’energia elettrica consumata:

  • Un COP di 4 significa che per ogni 1 kWh elettrico consumato, la macchina produce 4 kWh di calore.
  • In altre parole, l’efficienza è del 400%, un valore impossibile per qualsiasi caldaia a combustione (che non raggiunge mai il 100%).

Ovviamente, il COP non è costante: dipende dalla temperatura esterna e dalla temperatura di mandata all’interno dell’impianto di distribuzione del riscaldamento (più è alta, minore sarà il rendimento). Ecco un riferimento realistico per una pompa di calore aria-acqua di fascia alta, installata a Milano o Torino, con impianto di diffusione del calore mediante pavimento radiante o fan-coil:

Temperatura Esterna COP Medio Efficienza rispetto a una stufetta elettrica (COP=1)
+7°C ~4,0 400%
0°C ~3,0 300%
-7°C ~2,5 250%

Questo significa che anche in una giornata gelida di gennaio con temperature esterne a -7°C, la pompa di calore riesce ancora a fornire 2,5 kWh di calore per ogni kWh pagato in bolletta.

Quando le temperature scendono molto sotto lo zero, sicuramente la pompa di calore è meno efficiente che a +7°C, ma molto più conveniente di un qualsiasi riscaldamento elettrico diretto e ancora competitivo rispetto al gas, soprattutto se alimentata in parte da un impianto fotovoltaico.

Temperature estreme: cosa succede sotto i -10°C

In alcune zone alpine o dell’Appennino settentrionale, durante le notti più rigide, la temperatura può scendere anche sotto i -10°C. Cosa succede in questi casi?

Le pompe di calore moderne sono dotate di un sistema di backup: una resistenza elettrica integrata o un modulo ibrido con caldaia a gas di supporto. Questo “piano B” entra in funzione automaticamente solo nei momenti di reale necessità, ad esempio:

  • quando la temperatura esterna scende sotto il limite operativo del compressore (es. -15°C)
  • durante le fasi di sbrinamento (defrost), necessarie per rimuovere il ghiaccio dallo scambiatore esterno

Nei sistemi ben progettati e dimensionati, questo supporto interviene solo per brevi periodi, assicurando continuità di comfort termico senza impatti significativi sui consumi.

Esempio reale: A Trento, una famiglia che si è affidata a noi per richiedere l’installazione di una pompa di calore aria-acqua da 8 kW in un’abitazione di 130 m² con pavimento radiante, durante lo scorso inverno ha registrato un consumo medio giornaliero di circa 20 kWh elettrici con temperature tra -5°C e +3°C.
Il riscaldamento tradizionale a gas avrebbe comportato un consumo equivalente di circa 1,2 m³ di metano al giorno, cioè oltre 30% di costi in più a parità di temperatura interna.
Avendo poi optato per una tariffa luce conveniente e a prezzo fisso (sottoscritta in autunno), la famiglia ha avuto bollette molto più leggere rispetto agli inverni precedenti con il riscaldamento a gas tradizionale.

I tre fattori chiave del risparmio

Una pompa di calore non è una caldaia. Per ottenere comfort e risparmio, deve lavorare nelle condizioni giuste.  Ecco i 3 fattori chiave che determinano la convenienza massima quando si installa un impianto di riscaldamento elettrico a pompa di calore..

L’isolamento della casa

Una casa ben coibentata (con cappotto termico e infissi efficienti) permette alla pompa di calore di lavorare a bassa potenza, mantenendo alti i rendimenti. In una casa “colabrodo” con isolamento scarso, invece, la macchina sarà costretta a lavorare di più e potrebbe attivare spesso la resistenza elettrica, riducendo l’efficienza e aumentando i consumi.

Il sistema di emissione del calore (i terminali)

La pompa di calore ama le basse temperature. È perfetta per impianti a pavimento radiante (acqua a 30-35°C). Funziona bene anche con radiatori moderni e ben dimensionati, ma è meno efficiente con i vecchi caloriferi in ghisa che richiedono acqua a 65-70°C.

Esistono pompe di calore vendute come pompe “ad alta temperatura”, ma per quanto siano ottimizzate, visto anche il maggiore costo, non riescono a garantire le stesse prestazioni di un impianto a bassa temperatura ben dimensionato. Meglio quindi valutare, quando è possibile e necessario, anche un aggiornamento dell’impianto radiante.

L’alleato perfetto: il fotovoltaico

Una pompa di calore, essendo un sistema elettrico, raggiunge la massima efficienza se abbinata a un impianto fotovoltaico. Anche durante i mesi invernali, l’energia prodotta nelle ore diurne può coprire una parte significativa del consumo per il riscaldamento, riducendo notevolmente i costi in bolletta.

Ad esempio, in molte abitazioni del Nord Italia, un impianto fotovoltaico da 6 kW con sistema di accumulo può abbassare il costo annuale del riscaldamento a meno di 400-500 €, un risparmio notevole rispetto ai 1.200-1.500 € di una caldaia a gas tradizionale.

 

Incentivi 2025 per chi installa una pompa di calore

Nel 2025 chi installa una pompa di calore può beneficiare di diversi incentivi statali, che consentono di recuperare fino al 65% della spesa sostenuta.

Incentivo Agevolazione Recupero Tempistiche Note principali
Bonus Ristrutturazioni Detrazione IRPEF 50% In 10 anni Media Per la sostituzione della vecchia caldaia con pompa di calore
Ecobonus Detrazione IRPEF 65% In 10 anni Media Richiede miglioramento certificato della classe energetica
Conto Termico 3.0 (GSE) Rimborso diretto fino al 65% In 2–6 mesi Rapida Contributo economico diretto per pompe di calore e anche per impianti fotovoltaici abbinati

Oltre alle detrazioni, è prevista l’IVA agevolata al 10% su lavori e materiali.

Il Conto Termico 3.0 rappresenta la soluzione più rapida: l’incentivo viene accreditato direttamente sul conto corrente, spesso in un’unica rata per impianti sotto i 35 kW, e può includere anche un bonus aggiuntivo per l’installazione di fotovoltaico con accumulo.

Il vero problema: la scelta della tecnologia giusta

Abbiamo capito che il mito della pompa di calore che non funziona con il freddo appartiene ormai al passato.  Le moderne pompe di calore aria-acqua utilizzano compressori inverter e refrigeranti evoluti (R32, R290, CO₂) in grado di lavorare fino a -20°C mantenendo rendimenti elevati e costanti.

Oggi è del tutto normale vedere impianti installati con successo in regioni come la Lombardia, il Piemonte o il Trentino, dove in alcune località per settimane le temperature restano sotto lo zero.

Tuttavia, la scelta della tecnologia non può essere standardizzata: ogni abitazione richiede un’analisi tecnica dedicata. Una pompa di calore monovalente (cioè unica fonte di calore) funziona egregiamente in case ben isolate e con impianti a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento o a parete.

Ma in contesti diversi, come ad esempio edifici datati con radiatori in ghisa, può essere più efficiente optare per una soluzione ibrida.

La Pompa di calore ibrida

I sistemi ibridi integrano una pompa di calore elettrica con una caldaia a condensazione a gas ad alta efficienza, gestite da una centralina intelligente che decide quale tecnologia utilizzare in base alla temperatura esterna e ai costi energetici del momento.  In pratica:

  • quando le temperature sono miti, lavora solo la pompa di calore, massimizzando l’efficienza e i risparmi
  • con temperature molto basse (ad esempio -10°C e oltre), interviene automaticamente la caldaia, garantendo comfort e continuità senza eccessivi consumi elettrici

Questo approccio consente di ridurre i consumi di gas fino al 70%, mantenendo al tempo stesso stabilità termica e affidabilità anche nelle aree più fredde del Paese.

In sintesi, il vero punto non è chiedersi “se la pompa di calore funziona con il freddo”, ma “quale configurazione è più adatta alla mia casa e al mio clima”.

Solo una valutazione tecnica accurata può determinare la soluzione ideale. Per questo motivo, smetti di basarti sui “sentito dire” e scopri quale tecnologia è davvero adatta alla tua abitazione, ai tuoi consumi e al clima della tua zona.

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