Nuova Tassa sui Condizionatori? Facciamo un pò di chiarezza

Nuova Tassa sui Condizionatori? Facciamo un pò di chiarezza

Condizionatori in casa? Occhio alle nuove disposizioni e alle multe!

Parliamo dell’obbligo, dall’Ottobre 2014, di munirsi del libretto e del relativo bollino blu per chiunque possieda, a casa, presso la propria attività o in ufficio, condizionatori e climatizzatori, poiché questi ultimi sono equiparabili ai nostri impianti di riscaldamento. Accanto a tutto ciò troviamo ovviamente il dovere di compiere i classici controlli di routine ogni 2 o 4 anni, a seconda delle disposizioni regionali. Riassumendo si avrà bisogno di un libretto unico dove sono riportati i dati relativi al grado di efficienza e alle prestazioni e di un altro libretto dove tener nota dei controlli di manutenzione effettuati, a testimonianza del grado di salubrità e sicurezza dell’impianto. Perciò meglio informarsi e mettersi in regola prima del 03/2018! E’ fissato infatti proprio a Marzo del prossimo anno l’avvio dei controlli di verifica, che saranno random poiché risulta oltremodo impossibile riuscire a far visita indistintamente a tutti i possessori di tali impianti.

 

Ma l’obbligo riguarda tutte le tipologie di condizionatori? A quanto ammonta il costo del bollino?

Non dovranno preoccuparsi delle ispezioni, e perciò di munirsi di libretto e bollino, coloro che possiedano impianti di condizionamento di ridotte dimensioni, precisamente inferiori ai 12 kW. Per tutti gli altri in ogni caso si parla di cifre accettabili. In particolare coloro che avranno installato impianti caratterizzati da una potenza compresa tra 12 kW a 100 kW.

Tabella costo Bollino Impianto di Condizionamento

Potenza Impianto di Condizionamento Prezzo da pagare per il bollino
da 12 e 35 kW 10 euro
da 35 a 100 kW 12 euro
oltre i 100 kW 20 euro

Pur essendo ben lontani da Marzo 2018 è opportuno perciò effettuare le necessarie verifiche, rivolgendosi magari alla ditta installatrice, al fine di verificare l’effettiva potenza del proprio impianto e muoversi di conseguenza. Chi abbia in caso un piccolo condizionatore, utilizzato per tener fresca una stanza, o comunque un ambiente ristretto, può quasi esser certo che il suo caso sia quello dell’impianto non tassabile. I proprietari di locali, ristoranti, bar, che siano in procinto di affrontare la stagione estiva e vogliano garantire ai propri clienti il fresco e il benessere, di cui sicuramente avranno bisogno, è opportuno che inizino a muoversi e a risolvere al più presto la questione, per evitare che il disservizio possa causare una perdita di clienti.

Come comportarsi per ottenere la certificazione obbligatoria.

Il metodo più rapido e sicuro per mettersi in regola e dribblare le salate sanzioni, sia per coloro che già possiedono questa tipologia di impianti che per quelli che stanno pensando di dotare la propria abitazione di condizionatori e climatizzatori, è quello di contattare l’azienda di fiducia e farsi rilasciare la suddetta autocertificazione, con tanto di pagamento di bollino blu. Tale documentazione andrà poi inviata agli organi competenti, ossia al catasto degli impianti termici, con modalità che possono variare da regione a regione. Il mancato invio di tale materiale, perciò la mancata certificazione energetica del proprio impianto, potrebbe scaturire, come detto, in ispezioni random e multe salate, che indicativamente andranno dagli 80 euro per la fascia più bassa di impianto tassabile (12-35 kW) ai 180 euro per quella più alta (superiore a 100kW), passando per i 120 euro della fascia intermedia. La periodicità delle verifiche varia, come accennato, a seconda delle singole disposizioni regionali.
L’impossibilità, da parte degli organi di controllo, di conoscere l’esatto numero di abitazioni/uffici/locali dotati di tale tipologia di impiantistica, ha fatto pensare all’istituzione di una sorta di catasto basato su questionari inviati ai cittadini, in modo da avere un’idea del numero di condizionatori presenti. Da questo si potrà poi far partire il piano di controlli random fissato per il 2018.

Ma cosa si intende per bollino blu?

Il bollino blu rappresenta quindi l’obbligo di controlli periodici sull’impianto da parte della figura responsabile, in riferimento a tutti gli interventi di manutenzione e di verifica dell’efficienza energetica effettuati su apparecchi presenti in abitazioni, locali commerciali e uffici.
Climatizzatori e condizionatori rientrano quindi nella definizione di “impianti di climatizzazione”, siano essi estivi o invernali, che producano o meno acqua calda. Da tale normativa rimangono esclusi invece gli scaldabagni, i caminetti, le stufe e i dispositivi ad energia radiante, che però devono risultare mobili e con una potenza inferiore 5 kW.
Nel caso poi si parli di “nuovi impianti” il responsabile della suddetta certificazione risulta essere la ditta o il singolo che procede all’installazione, diversamente dagli “impianti già presenti”, all’interno delle abitazioni o degli uffici, la cui messa in regola è compito del proprietario dell’impianto o, nel caso di un condominio, del soggetto addetto alla sua manutenzione. In questo caso è bene scaricare i moduli necessari collegandosi al sito del Ministero dello Sviluppo, provvedendo in prima persona alla compilazione della sola parte anagrafica e incaricando un professionista per la compilazione della sezione inerente al rilascio del bollino blu.

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