Sconto in fattura sui condizionatori: ma conviene?
Facciamo Chiarezza sui Bonus Climatizzatori con sconto diretto in fattura
Arriva il caldo e puntualmente arrivano le “promozioni scottanti”, di quelle che riempiono manifesti, volantini e le nostre cassette delle lettere (per non parlare delle televendite), proponendo (e a volte millantando) il cambio del climatizzatore con sconto diretto in fattura con ogni sorta di percentuale, con alcune promozioni che parlano addirittura di sconto in fattura (fino) al 110%.
C’è da fidarsi di queste promozioni?
Ogni promozione e ogni azienda è certamente un caso a sé, ma tutte le promozioni dovrebbero tenere a mente quelli che sono attualmente gli incentivi offerti dal governo per la sostituzione del climatizzatore (e ricordare sempre che, anche in caso di cessione del credito, il responsabile è sempre il cliente finale).
Aliquota al 50% (realistica)
Essenzialmente, il Bonus Climatizzatori più realistico è quello del 50%. L’aliquota del 50% di detrazione fiscale sull’acquisto di un condizionatore può essere ottenuta facendo ricorso a:
- bonus ristrutturazioni
- bonus mobili ed elettrodomestici
- ecobonus 50% (se si sostituisce un vecchio apparecchio con uno in classe energetica migliore)
Aliquota al 65% (non per tutti)
L’installazione dei climatizzatori può beneficiare delle detrazioni fiscali al 65% a patto che il nuovo dispositivo sia in classe di efficienza energetica almeno A sia per il raffrescamento che per il riscaldamento e, soprattutto, che tale dispositivo diventi l’impianto di riscaldamento primario dell’abitazione.
Diventa chiaro che tale aliquota è accessibile solo a chi vuole dismettere il suo impianto di riscaldamento a gas o a biomasse esistente. Viceversa, l’aliquota del 65% non è applicabile.
Aliquota 110% (il climatizzatore è “trainato”)
Il Superbonus 110% è una delle misure di incentivo fiscale più diffuse degli ultimi anni, che sicuramente offre un vantaggio enorme per chi decide di riqualificare l’intero immobile. Nella fattispecie, il Superbonus 110% può consentire l’acquisto dei climatizzatori, ma a patto che tale intervento rientri nell’ambito di una riqualificazione generale dell’edificio, che coinvolga l’involucro (cappotto termico), l’impianto di riscaldamento principale e che, soprattutto, garantisca un salto di almeno due classi energetiche dell’intero edificio (e non della singola unità abitativa). In questo scenario, il climatizzatore diventa un intervento trainato, quindi finanziabile, ma non primario per ottenere la detrazione fiscale.
E’ quindi chiaro che chi non sta effettuando dei lavori con il 110% non dovrebbe affatto prendere in considerazione il Superbonus per la sostituzione dei climatizzatori.
Lo Sconto in Fattura: come funziona?
Lo sconto in fattura è, brevemente, quella procedura che prevede che il cliente finale, beneficiario della detrazione fiscale, effettui la cosiddetta cessione del credito direttamente all’installatore, che a sua volta potrà decidere se beneficiarne in sede di dichiarazione dei redditi o se cedere ulteriormente il credito ad una banca, monetizzandolo subito in cambio di una buona percentuale del credito stesso.
Per fare un esempio più concreto, ipotizziamo che un cliente abbia effettuato lavori per 1.000 euro, inclusa IVA. Effettuando le dovute pratiche, maturerà un credito con l’Agenzia delle Entrate di 500 euro. Se decidesse di effettuare la cessione all’installatore, l’installatore potrebbe decidere di scontare tale importo in 10 rate da 50 euro all’anno o può optare per un’ulteriore cessione alla banca, che gli verserà circa 400 euro. L’installatore dovrà anche occuparsi di tutte le pratiche per il riconoscimento del credito e per la sua cessione, aumentando l’aggravio di costi sulle sue spalle.
Per compensare tali costi aggiuntivi, l’installatore dovrà ricaricare necessariamente tali costi sul preventivo, che non sarà più di 1.000 euro, ma molto più alto.
Di conseguenza, pur offrendo il 50% di sconto, la cifra da sborsare per il cliente crescerà, almeno di 2-300 euro, avvicinandosi così al preventivo iniziale.
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Condizionatori e Sconto in Fattura: forse non conviene
Visto il costo contenuto dei climatizzatori (anche di quelli di buona qualità e di fascia alta, come quelli segnalati nella nostra classifica dei migliori climatizzatori) e del costo di installazione non elevato (soprattutto se si tratta di sostituzione e non di nuova installazione), il nostro consiglio è di evitare il ricorso alla procedura dello sconto in fattura e optare
- o per la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi
- o per la cessione diretta del credito alla banca o alle poste (con una percentuale di cambio intorno all’80%)
L’installatore, non gravandosi di ulteriori pratiche e responsabilità, sarà ben disposto a concedere uno sconto su climatizzatore e installazione, rendendo lo sconto in fattura praticamente sconveniente.
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Laureata in Discipline Economiche e Sociali in Bocconi, è tra i fondatori di Abbassalebollette. Esperta in problematiche finanziarie e organizzative, approda in Abbassalebollette.it dopo una lunga esperienza nelle società di Consulenza direzionale ed una trentennale attività imprenditoriale nel Real Estate e in particolare nel Facility Management.
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4 Commenti su “Sconto in fattura sui condizionatori: ma conviene?”
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10 Luglio 2022 alle 9:42
Vorrei sapere se installo un condizionatore senza aver ristrutturato l’immobile
ho diritto lo stesso alla detrazione del 50%.Grazie
11 Luglio 2022 alle 7:34
Ciao Ugo,
come abbiamo spiegato in questo approfondimento su tutte le detrazioni in corso per i condizionatori, la sostituzione del clima può essere agevolata, sempre con l’aliquota del 50%, anche con il bonus mobili ed elettrodomestici, per cui non ì necessaria una ristrutturazione per accedere alla detrazione del 50%.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
25 Maggio 2022 alle 5:28
Lo sconto in fattura non è solo non conveniente per i condizionatori ma per tutto quello che è risparmio energetico. Da prima della pandemia a tutt’ora i prezzi medi sono aumentati dal 30 al 50% sia per un aumento della richiesta dopo la pandemia e sia per la mancanza della materia prima che fa schizzare il prezzi alle stelle.
Noi abbiamo aderito ad una “offerta” condizionatore dual split di marca tedesca, con installazione, qualche extra per le lunghezze degli impianti, finanziamento del 50% a tasso zero. L’unico motivo che ci ha fatto fare il lavoro è il finanziamento e quindi senza sborsare niente. Il costo totale è stato di poco meno di 4000 euro, prezzo fuori mercato. Il costo del 50% finanziato in 4 anni a circa 35 euro al mese. ecco il costo “conveniente” .
I prezzi poco trasparenti in fase precontrattuale ma ben chiari nella loro totalità. Il problema è che non guardiamo mai nel mezzo ma solo il prezzo finale e spesso non viene indicato il prezzo di ogni singolo componente e soprattutto la marca, eccetto che per il clima. clima dual marca x e prezzo, pompa condensa marca y e prezzo, manodopera scoperta solo nella fattura 1600 euro+iva per 4 metri distanza split 1 e 9 metri distanza split 2, tubazione aggiunta per distanza split 2 430+iva. L’unico prezzo veramente conveniente di cui abbiamo usufruito del 50% è stato per l’impianto fotovoltaico stipulato contratto a settembre 2019, quel periodo tra luglio e dicembre 2019 che i piccoli e medi artigiani si lamentavano per cui non potevano assorbirsi la cessione del credito che era reale del 50%. Ora sono tutti prezzi gonfiati in cui viene ricaricato l’interesse+guadagno per assorbire lo sconto e il credito ceduto dal cliente, praticamente come se facessimo un finanziamento con il prezzo reale del prodotto. Aggiungo un’ultima cosa, se provate a chiedere molti vi faranno 3 prezzi, il prezzo pagando il 100%, il prezzo con sconto in fattura o cessione del credito, e il prezzo se finanziate il lavoro. stesso lavoro 3 preventivi differenti in cui balla il costo fino ad un 50% in più.
25 Maggio 2022 alle 9:46
Ciao Daniele,
ti ringraziamo per il tuo commento e il tuo contributo alla discussione. Noi ascoltiamo quotidianamente il punto di vista dei consumatori e per questo motivo abbiamo pensato di redigere questo contenuto.
Il consiglio che diamo a tutti i nostri clienti è quello di beneficiare degli incentivi fiscali direttamente in dichiarazione dei redditi. E’ sicuramente la via che richiede un esborso iniziale maggiore, ma sul lungo periodo è la scelta migliore per tutti. Se tutti optassero per questa via, non ci sarebbero alterazioni del mercato e anche gli installatori non dovrebbero occuparsi di burocrazia e scartoffie, ma potrebbero concentrarsi maggiormente sul proprio lavoro e sui propri clienti.
Quando non si può utilizzare il credito nella propria dichiarazione, suggeriamo di provare la cessione diretta alla banca. Questa via consente una rapida monetizzazione con un buon tasso di cambio (tra l’80% e il 90% del credito) e non coinvolge minimamente l’installatore e, quindi, il relativo preventivo.
Lo Staff di Abbassalebollette.it