Tariffe Elettriche D2 e D3: Facciamo Chiarezza

Tariffe Luce D2 - D3 come risparmiare nella Bolletta della Luce

Il prezzo della luce si può suddividere in 3 macro voci: Servizi di Vendita, Servizi di Rete e Tasse. Se a tutti è chiaro cosa siano le Tasse, le altre due voci possono non essere facilmente intuibili. I Servizi di vendita sono i costi che si sostengono per l’acquisito della materia prima e per l’erogazione del servizio, e ogni operatore del mercato libero può proporre prezzi differenti.

I costi per i Servizi di Rete sono invece i costi che si sostengono per il trasporto dell’energia sulle reti che dai luoghi di produzione arrivano a casa nostra, sono stabiliti uguali per tutti gli utenti finali sulla base di norme emanate dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i servizi idrici. A seconda però della tipologia di cliente le tariffe per i servizi di rete sono differenti infatti ne esistono di 3 tipi denominate D1, D2 e D3.

In questo articolo si cercherà di fare un po’ di chiarezza, distinguendo le tariffe D2 e D3, in quanto la D1 copre una fascia specifica di clienti.

Le cose fondamentali da sapere sulle tariffe elettriche D2 e D3:

Le tariffe D2 e D3 prevedono un aumento progressivo del costo complessivo all’aumentare dei consumi. In pratica sono convenienti per chi ha un consumo medio basso di energia elettrica, poiché più uno consuma, più vedrà lievitare il costo del kWh

Il prezzo dell’energia elettrica per i Servizi di Rete è composto da tre diversi fattori:
– La base fissa per ogni contatore
– Il costo per ogni kWk di energia impegnato, ovvero la capacità del contatore.
– La componente variabile, ovvero il consumo effettivo, il cui costo aumenta con l’aumentare dei kWh consumati ( più energia viene consumata, maggiore sarà il costo reale del kWh), con un metodo detto a scaglioni (lo stesso delle tasse sul reddito, per intenderci)

Questa sono le basi fondamentali da ricordare per capire come funziona il servizio a maggior tutela, di seguito invece le differenze tra D2 e D3.

Nel dettaglio le differenze di costo tra D2 e D3 comprensivi anche dei costi per i servizi di vendita applicati nel mercato di maggior tutela

Alcuni numeri per distinguere le 3 componenti tariffarie:

La base fissa D2 costa 14,4012 € ogni anno, contro i 19,3092 € per la D3.
Il costo effettivo per i kW impegnati per la D2 è pari a 9,6420 Euro per kWh ( circa 29 € per i 3 kW ), mentre sale a 21,276 Euro per kWh della D3.
Il costo effettivo dell’energia consumata per la tariffa D2 è pari a 0,517 €/kWh per consumi fino a 1.800 kW, contro i 2,418 €/kWh della D3 a pari consumo. I costi salgono poi a 3,067 €/kWh per la D2 da 1.800 a 3540 kW, contro i 4,060 €/kWh della D3. Oltre i 3.540 kW il costo si stabilizza a 6,709 €/kWh per la D2, mentre la D3 non aumenta.

Il documento ufficiale sui prezzi, per seguire la progressività delle tariffe, si trova sul sito dell’autorità al seguente link: http://www.autorita.energia.it/it/elettricita/d2d3.htm#

La tariffa D2 è più conveniente della D3, ma può essere applicata solo a determinate utenze, che coprono due fondamentali requisiti:

– Residenza anagrafica identica al luogo di installazione del contatore
– Potenza massima del contatore installato pari a 3kW
In tutti gli altri casi si applica la tariffa D2

Questi sono i vincoli fondamentali per poter accedere alla tariffa con prezzo agevolato D2.
Come fare a sapere a quale tariffa siamo associati? Se non si vede in bolletta la dicitura D2 o D3, si può sicuramente trovare la voce “utenza domestica residente” per quanto concerne le tariffe elettriche D2, e “Utenza domestica non residente” per le tariffe D3.

Cercando di dare dei numeri tangibili per comprendere meglio la differenza di costo tra D2 e D3, basti pensare che una famiglia media che consuma 2.000 kWh paga l’energia circa la metà di una famiglia che arriva a consumarne 4.000 kWh.

Non esistono vincoli nelle tariffe, e se si dispone dei requisiti necessari, cambiare tariffa è molto semplice. Potrebbe dover essere necessario certificare la propria residenza all’ente erogatore, se si desidera passare dalla tariffa D3 alla più conveniente D2, mentre si passa automaticamente alla D3 se si richiede una potenza impegnata maggiore di 3 kWh.

Perché si tende a disincentivare il consumo?

Questa è una domanda che molti, abituati alle politiche commerciali aggressive delle aziende volte a vendere anche il superfluo, si possono porre. Esiste una spiegazione a questo incentivo al non consumo, e la si può trovare nella crisi energetica avvenuta negli anni ’80. Fino a poco tempo fa’, non c’era distinzione tra un consumo accorto e uno spreco di energia, entrambi venivano penalizzati. Oggi si tende a invogliare la clientela a non sprecare corrente elettrica, e le famiglie che adottano pompe di calore e quindi fanno un uso accorto dell’energia elettrica, sono finalmente state premiate con la tariffa sperimentale D1.

 

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