Detrazioni Fiscali: Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni 2017

Detrazioni Fiscali Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni 2017

Sono quattro i punti cardini della nuova legge di Bilancio approvata il 15 ottobre e attraverso la quale si vuole sostenere l’edilizia e i cittadini.
Ecobonus e bonus ristrutturazioni, ma anche bonus mobili e Sismabonus: questi i punti salienti dalla Manovra.

 

Le novità della Manovra fiscale 2017

Le detrazioni fiscali sulla casa del 2017 muteranno aspetto, provando a incontrare le esigenze degli italiani, prevenire le emergenze ambientali e portare un contributo concerto all’edilizia, un settore che continua a costituire più di un quinto del PIL italiano, nonostante la crisi. Le novità comprese nella nuova legge sono molte e tutte entreranno in vigore a partire dall’anno prossimo, tra queste: stabilizzazioni quinquennali, proroghe, estensioni e percentuali maggiori. Un occhio particolare è rivolto soprattutto al Sismabonus che avrà una veste completamente rinnovata, arrivando persino all’85%, se i miglioramenti della classe di rischio saranno rilevanti.
Vediamo, quindi, tutte le buone notizie su Ecobonus, bonus ristrutturazioni e tutti gli altri bonus casa che ci attendono nel 2017.

 

Ecobonus: tutti i cambiamenti del 2017

Le novità relative al bonus previsto per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici sono molte, prima fra tutte la sostituzione della classica proroga annuale che adesso avrà una conferma di 5 anni. In poche parole, i benefici resteranno al 65% fino al 31 dicembre del 2021. Tuttavia, la percentuale detraibile potrà subire anche un aumento. Nel caso, ad esempio, in cui gli interventi eseguiti interessino l’involucro dell’edificio (tecnicamente definito “cappotto”).

 

Più in dettaglio:

  • la detrazione fiscale arriverà fino al 70% per tutti i lavori che coinvolgeranno più del 25% della superficie dell’edificio;
  • in caso d’interventi mirati al miglioramento della prestazione energetica estiva e invernale, la detrazione sarà pari al 75%.
  • Per questo i condomini avranno l’opportunità di spendere fino a 40mila euro per ogni singolo appartamento, beneficiando di una detrazione del 65%. Tale percentuale potrà salire fino al 70% per il cappotto dell’edificio e fino al 75% per i lavori mirati a migliorarne la prestazione energetica estiva e invernale.
  • A partire dal 2017, inoltre, il credito fiscale maturato sarà prerogativa non solo delle imprese, ma anche di soggetti terzi.

 

L’agevolazione sarà poi suddivisa, come da tradizione, in 10 rate annuali di eguale importo, fino a una soglia massima di:

  • 30mila euro, per tutti gli interventi volti alla sostituzione dei sistemi di climatizzazione invernale;
  • 60mila euro, per l’installazione di pannelli fotovoltaici per la fornitura di acqua calda e per tutte le opere di riqualificazione dell’involucro, in strutture esistenti;
  • 100mila euro, per tutti i lavori di miglioramento energetico complessivo.

 

Bonus ristrutturazioni: buone notizie anche per il 2017

Anche per il 2017 è previsto un bonus ristrutturazioni che, ad ogni modo, non contiene delle novità eclatanti rispetto al passato. La Manovra 2017 prevede una proroga per il bonus IRPEF di un anno, con uno sconto del 50% da poter richiedere entro il 31 dicembre 2017. Le agevolazioni saranno ripartite in 10 rate annuali per un massimo di 96mila euro.
I criteri d’accesso, il tetto e le modalità di fruizione saranno gli stessi di sempre. Pertanto potranno richiedere il bonus:

  • i proprietari dell’immobile oggetto degli interventi;
  • i nudi proprietari;
  • i proprietari di strutture alberghiere;
  • gli usufruttuari;
  • i conduttori dell’immobile;
  • i comodatari;
  • i familiari conviventi (a patto che abbiano partecipato alle spese si ristrutturazione).

 

Gli interventi previsti dalle agevolazioni, invece, riguardano i costi sostenuti, relativi a:

  • manutenzione ordinaria e straordinaria, il risanamento conservativo, il restauro e la ristrutturazione edilizia, compiuti sulle parti in comune degli edifici residenziali;
  • manutenzione straordinaria, il risanamento conservativo, il restauro e la ristrutturazione edilizia eseguiti su ogni singola unità immobiliare residenziale (di qualsiasi categoria catastale) e sulle relative pertinenze;
  • interventi atti alla ricostruzione o al ripristino dell’edificio lesionato in seguito a calamità naturali e in presenza di stato d’emergenza;
  • interventi sugli immobili volti all’abbattimento delle barriere architettoniche, nel caso di persone gravemente disabili (anche aventi per oggetto l’installazione di montacarichi e ascensori);
  • messa in sicurezza dell’immobile dal rischio di atti illeciti commessi da terzi;
  • contenimento dell’inquinamento acustico, cablatura degli edifici, adozione di misure di sicurezza antisismica e statica degli immobili;
  • risparmio energetici e opere di ristrutturazione interne.

 

Rientrano nelle spese detraibili anche quelle che si riferiscono a:

  • prestazioni professionali richieste in base al tipo d’intervento;
  • progettazione e altri interventi professionali coinvolti;
  • acquisto dei materiali;
  • sopralluoghi e perizie tecniche;
  • oneri di urbanizzazione;
  • messa in regola degli immobili (secondo il DM 37/2008 e la legge 1083/71 per gli impianti a metano);
  • l’imposta di bollo, l’imposta sul valore aggiunto e tutti i diritti pagati per le autorizzazioni, le denunzie d’inizio lavori e le concessioni;
  • tutti i costi strettamente connessi all’attuazione degli interventi.
  • gli interventi di manutenzione ordinaria, ma a patto che riguardino le parti comuni. In tal caso la detrazione sarà distribuita secondo la quota millesimale.

 

Bonus mobili: in attesa del testo integrale

Per conoscere in modo più approfondito le novità in merito al Bonus mobili 2017 bisognerà aspettare ancora qualche giorno, in quanto il Governo ancora non ha reso disponibile il testo integrale della legge. E’ certo, tuttavia, che le detrazioni fiscali sono rivolte all’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica pari o superiore alla A+ (che per i forni è fissata ad A) e sistemi elettronici muniti di etichetta energetica.
La detrazione, anche in questo caso, sarà distribuita in dieci rate annuali, per un totale complessivo di 10.000 euro.
Entrando più nel dettaglio, per ciò che concerne i mobili saranno detraibili: letti, comodini, cassettiere, armadi, scrivanie, librerie, divani, poltrone, credenze, tavoli, sedie, materassi e apparecchi d’illuminazione.
Non sono previste agevolazioni, invece, per l’acquisto di: porte, tende e tendaggi, pavimentazioni e complementi d’arredo differenti da quelli contenuti in elenco.
Nell’elenco dei grandi elettrodomestici compresi nell’agevolazione 2017 rientrano invece: frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, stufe elettriche, ventilatori elettrici, forni a microonde, apparecchi per il condizionamento, congelatori, lavastoviglie, apparecchi di cottura, sistemi elettrici di riscaldamento e radiatori.
Inoltre, possono essere considerate oggetto dell’agevolazione anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

 

Sismabonus: il vero asso nella manica della Manovra

Con la nuova Manovra, nel 2017 le spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli edifici situati in zone ad alto rischio sismico, potranno godere di una detrazione Irpef variabile tra il 50% e l’85%.
A partire dal 2013, tutte le opere di adeguamento antisismico erano coperte da una detrazione fiscale pari al 65%, rivolta a determinate categorie di edifici:

  • edifici situati in zone sismiche 1 e 2 (ad alto rischio);
  • edifici adibiti ad attività produttive o ad abitazione principale.

Tutti gli immobili ubicati in zona 3 e 4, pertanto, restano ancora esclusi dalle detrazioni fiscali. Queste riguardano nello specifico: gli oneri relativi alle opere di adeguamento antisismico, la messa in sicurezza statica degli edifici o complessi d’immobili strutturalmente collegati, i costi ad essi correlati.
La nuova legge prevede che il Sismabonus avrà validità quinquennale (dal 2017 al 2021) e il limite massimo di detraibile è fissato a 96mila euro.

 

I termini di percentuali, le detrazioni fiscali saranno:

  • del 50% in caso di adeguamento sismico “standard”;
  • del 70% per le opere che abbassano il rischio sismico di una classe;
  • dell’80% per gli interventi mirati a ridurre il rischio di due classi;

Se i lavori di adeguamento, invece, interessano l’intero condominio, la detrazione sarà compresa tra il 75% e l’85% (in base al tipo di miglioramento della classe di rischio).
Anche nel caso del Sismabonus, i cittadini potranno assegnare i crediti maturati ad altri soggetti (ad esempio, i fornitori dei lavori).