Andamento prezzi PUN Luce e PSV Gas Ottobre 2025 (+ previsioni)

Andamento prezzi PUN Luce e PSV Gas Ottobre 2025 (+ previsioni)

Dopo un’estate segnata da una sostanziale calma sui mercati energetici, anche ottobre 2025 si sta confermando un mese di stabilità per i prezzi all’ingrosso di luce e gas.
Nel momento in cui scriviamo, il PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica) si mantiene su valori medi attorno a 0,109 €/kWh (110 €/MWh), mentre il PSV gas (Punto di Scambio Virtuale), l’indice di riferimento per la maggior parte dei contratti gas al consumo di gas metano, oscilla in area 0,33–0,37 €/Smc.

Dati in linea con le attese degli operatori, che da mesi osservano una fase di consolidamento dei mercati energetici europei, sostenuta da:

  • livelli di stoccaggio gas europei ancora elevati (oltre l’80% a inizio ottobre)
  • un prezzo del gas TTF sui mercati europei stabile sui 31–32 €/MWh
  • una domanda elettrica moderata grazie a temperature autunnali ancora miti, facilmente compensata da una buona disponibilità di fonti rinnovabili

Dopo le forti oscillazioni degli anni 2022 e 2023, il mercato sembra dunque entrato in una fase più prevedibile. Tuttavia, le dinamiche restano fragili: la dipendenza europea dal gas naturale straniero e i costi delle emissioni CO₂ continuano a rappresentare variabili capaci di influenzare i prezzi con rapidità.

Andamento del PUN ad Ottobre 2025

Nella prima metà del mese di ottobre abbiamo rilevato un PUN luce medio provvisorio di circa 110 €/MWh, sostanzialmente in linea con settembre e leggermente inferiore rispetto a ottobre 2024.
Il dato di questa nostra rilevazione conferma il trend di stabilizzazione dei prezzi dell’energia elettrica, iniziato nella seconda metà del 2024 e dovuto a diversi fattori, di cui alcuni fortunatamente strutturali:

  1. Costo del gas in flessione: grazie alla diversificazione degli approvvigionamenti e a nuovi contratti con altri paesi fornitori (inclusi gli USA con la fornitura di GNL per via marittima), il costo del gas dovrebbe subire meno i malumori e le oscillazioni dei mercati. Siccome il gas ricopre ancora una buona percentuale dei consumi per la generazione termoelettrica in Italia, grazie al PSV stabile sotto i 0,35 €/Smc, anche i costi di produzione dell’energia elettrica si mantengono più contenuti e soprattutto sono più prevedibili.
  2. Maggiore produzione rinnovabile:la crescita di impianti fotovoltaici, sia di grandi parchi solari che di piccoli impianti domestici che rendono le abitazioni autonome, e l’ottima resa dell’idroelettrico nelle prime settimane di ottobre hanno ridotto la necessità di attivare centrali termiche nelle ore diurne.
  3. Prezzo dei permessi di emissione CO₂ (EUA): l’indice ETS europeo oscilla tra 77 e 79 €/tonnellata, un livello relativamente stabile che non ha generato pressioni aggiuntive sul PUN.
  4. Domanda elettrica debole: i consumi industriali non sono ancora tornati ai livelli pre-2020 e la domanda residenziale si è mantenuta bassa per effetto delle temperature miti e delle giornate ancora sufficientemente lunghe.

In sintesi, il mercato elettrico italiano beneficia di un equilibrio tra domanda e offerta, che sta consentendo di mantenere i prezzi dell’energia all’ingrosso su valori medi molto inferiori rispetto alle quotazioni assurde del biennio 2022–2023.
Tuttavia, analizzando le serie storiche e gli andamenti dei mercati, ci aspettiamo un rialzo dei prezzi del PUN luce verso novembre, con l’avvio della stagione invernale e la maggiore incidenza delle fasce orarie serali sulla domanda complessiva.

 

Andamento del PSV Gas ad Ottobre 2025

Sul fronte gas, nella prima metà del mese di ottobre, il PSV gas italiano mostra un prezzo medio mensile stimato in 0,326 €/Smc, in lievissimo calo rispetto ai 0,369 €/Smc di settembre, ma con oscillazioni giornaliere anche elevate, con picchi fino a 0,37 €/Smc a metà mese.

Il trend riflette l’andamento generale dei mercati europei, con il TTF olandese che oscilla in area 31–32 €/MWh attestato su valori simili, intorno a 0,34 €/Smc.

In prospettiva, il mercato gas resta equilibrato, ma esposto alla variabilità meteo.
Un eventuale peggioramento climatico o tensioni sui rifornimenti di GNL potrebbero spingere il PSV verso quota 0,40–0,45 €/Smc, mentre uno scenario di clima stabile e temperature superiori alla media potrebbe mantenere i prezzi nell’area 0,33–0,35 €/Smc fino a fine anno.

 

“PUN Gas” ad Ottobre 2025: andamento dell’indice IGI Gas

Nel quadro dell’andamento del prezzo del gas, l’IGI (Italian Gas Index) assume un ruolo sempre più centrale, puntando a diventare il “PUN del Gas”. Questo indice quotidiano viene calcolato da GME e, a differenza del PSV, è pubblico e aggiornato quotidianamente, proprio come avviene per il PUN luce.

L’IGI mira ad affiancare il tradizionale PSV, fornendo un indicatore nazionale più trasparente, rappresentativo e autonomo rispetto alle fluttuazioni estere. 

Per ottobre 2025, le rilevazioni parziali indicano un IGI medio stimato di ~31,9 €/MWh (circa 0,33 €/Smc), dati che risultano ben allineati con i prezzi registrati sul PSV in quell’intervallo.

Questo ci fa capire che anche le serie storiche dell’IGI sono affidabili come strumento di previsione dell’andamento dei mercati. E le serie storiche ci dicono chiaramente che da novembre partono i rincari sul prezzo del gas metano, con i picchi a febbraio.

 

Previsioni per il primo trimestre 2026: sinergia IGI, PSV e PUN

Alla luce delle informazioni disponibili e dei trend attuali, è possibile delineare uno scenario per il primo trimestre 2026. È importante considerare che IGI, PSV e PUN saranno strettamente correlati, poiché il gas viene ampiamente utilizzato, soprattutto nei mesi invernali, per la generazione termoelettrica.

Le condizioni di mercato restano sotto controllo, ma diversi fattori fanno pensare che il primo trimestre 2025 potrebbe essere caratterizzato da una tensione rialzista sui mercati energetici.

Il primo elemento da monitorare è il meteo: un inverno rigido o prolungato aumenterebbe rapidamente la domanda di gas per riscaldamento e generazione elettrica, riducendo le scorte e spingendo al rialzo sia il PSV sia il nuovo IGI Gas. In questo scenario, le quotazioni potrebbero portarsi oltre i 38–40 €/MWh, equivalenti a circa 0,40–0,45 €/Smc, valori che non si vedevano da diversi mesi.

A cascata, anche il prezzo dell’elettricità reagirebbe, con il PUN che potrebbe tornare a superare la soglia dei 130–140 €/MWh, soprattutto nelle ore serali, quando la produzione da fonti rinnovabili cala e la generazione termoelettrica torna predominante.

A complicare il quadro, si aggiunge la volatilità del mercato della CO₂, con i permessi di emissione che oscillano tra 75 e 85 euro a tonnellata: un fattore che, in caso di aumento, potrebbe ulteriormente aggravare i costi di produzione delle centrali a gas.

In sintesi, lo scenario per l’inizio del 2026 appare di moderata tensione, con un equilibrio ancora fragile tra domanda, meteo e disponibilità di stoccaggi. Per i consumatori, questo significa che la finestra autunnale resta il momento migliore per verificare la convenienza delle proprie tariffe, valutando offerte a prezzo fisso o indicizzato in base al proprio profilo di consumo.

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Consiglio dell’esperto: se il prezzo del metano dovesse risalire nei prossimi mesi, chi oggi ha una tariffa in scadenza o un prezzo fisso più elevato di quello attuale potrebbe trovarsi a spendere molto più del necessario.

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