A Chernobyl si produrrà di nuovo energia: installati 3.800 pannelli solari

A Chernobyl si produrrà di nuovo energia: installati 3.800 pannelli solari

 

Nella città di Chernobyl, tristemente nota per essere stata teatro di uno dei più gravi disastri nucleari della storia, si tornerà a produrre energia.

Questa volta, però, al nucleare si sostituisce l’energia solare: sono stati installati sul territorio della cittadina circa 3.800 pannelli fotovoltaici con potenza combinata di 1 megawatt, utili per dare energia a 2.000 abitazioni.

L’operazione, costata circa un milione di euro, ha visto l’installazione dei pannelli a un centinaio di metri dal “sarcofago”, una sorta di schermo di acciaio e cemento eretto attorno al reattore numero 4 che serve per arginare la contaminazione nucleare nella zona di esclusione (l’area nel raggio di 30 km dalla centrale).

Per evitare contaminazioni, i pannelli sono stati posti su lastre di cemento: scavare a terra e mettere a contatto i pannelli con il suolo avvelenato, infatti, non è stato considerato sicuro, nonostante l’azione del “sarcofago”.

L’ambizione del governo ucraino, oltre a quella di rivalutare un territorio che, per almeno altri 24.000 anni, sarà inabitabile dall’uomo, è quella di potenziare l’impianto nell’immediato futuro. Per questo motivo, sono già state aperte gare di appalto per valutare i progetti migliori.

Dal punto di vista degli investitori, ci sono buone possibilità perché il costo del terreno è (per ovvi motivi) molto basso e sono già presenti in loco le infrastrutture per collegarsi al sistema energetico ucraino.

Una soluzione alternativa (e sostenibile) per iniziare questo lungo processo di riqualificazione di un’area che, purtroppo, rappresenta una delle zone più critiche d’Europa.

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